Come già scritto negli articoli precedenti, Zanzibar offre molto di più di una semplice isola affacciata su un mare cristallino e sabbia bianca, ma andando qui puoi scoprire varie sfaccettature e bellezza differenti. Nella zona di Kiboje si trova questa fabbrica che produce Caucciù, destinato all’esportazione; il Caucciù è una gomma naturale ricavata da un incisione sul tronco dell’albero.

All’alba le donne, circondate da una piccola nebbiolina, con un secchiello in mano e una ronchina in tasca, si dirigono verso la piantagione.
Dalla corteccia della pianta, per incisione, si ricava un lattice, raccolto poi nei secchi che sono destinati alla lavorazione da cui si ottiene il caucciù.
Queste donne sembra che ricamano sull’albero, con arte quasi, incidono sul tronco; sembra una cosa davvero semplice eppure è un lavoro molto duro.
Devono spostarsi da una pianta all’altra, chinate, per poi raccogliere il lattice nelle bacinelle e portarlo in fabbrica.
Una volta arrivato il materiale in fabbrica, il lattice viene portato nel “laboratorio” e miscelato con alcune sostanze, inserito in bacinella rettangolari e lasciato asciugare.
L’odore in questo posto è davvero terrificante, forte; non so come queste persone facciano a resistere! Ripensandoci sento ancora l’odore!

I fogli poi vengono passati in questi rulli, per appiattirli.
Una volta che il foglio di Caucciù è piatto, viene portato ad asciugare.
Vengono appesi i fogli in questo stendino in legno e lasciato asciugare al sole, con enorme precisione.
Quando il caucciù è pronto viene raccolto e ammassato, per poi essere esportato.

Ammiro molto queste persone, perchè nonostante l’odore forte, il duro lavoro, la mani sempre sporche, vestiti impregnati di odore nauseante; lavorano sodo per portare alla loro famiglia quel poco denaro che li consente di vivere.
Zanzibar è una terra magica!
A presto Amici di viaggio!
5 risposte a “LA RACCOLTA DEL CAUCCIU’”
[…] mare incontaminato, una terra ricca di storia, un popolo pieno di coraggio forza interiore, tutto questo è Zanzibar. Non perdete questa […]
[…] Inizia quindi il via vai degli uomini che trasportano ogni ben di Dio nei banconi di cemento del mercato, costituito da un grande capannone per ciò che concerne la sistemazione di carne e pesce; ed una parte esterna scoperta per la vendita di frutta, verdura e le famose spezie di Zanzibar. […]
molto interessante questo reportage che immagini interessanti mi hai dato una piccola lezione di vita
grazie mille Sheila 🙂
Buongiorno! Sono stata a Zanzibar per 4 anni di fila e non sono mai riuscita a trovare questa fabbrica…
Potreste darmi qualche indicazione?
Grazie di cuore
Sonia