Oggi vorrei parlarvi di una delle esperienze più profonde e significative che ho fatto nella mia vita, un’esperienza che ci ha toccato il cuore. Abbiamo avuto modo di visitare l’Aquila, una bellissima cittadina situata in una conca ai piedi del Gran Sasso, ed è il capoluogo di provincia della regione Abruzzo.
Il 6 aprile del 2009 un terribile terremoto ha distrutto la città e i territori vicini, danneggiandola e provocando decine e decine di morti innocenti.
A causa di ciò, quindi, alcune parti del centro storico non si possono facilmente raggiungere. Attorno a te muri pieni di crepe, luoghi abbandonati, travi in legno che sostengono le case ormai abbandonate e silenziose; tutto simbolo di quel maledetto giorno.
Passi davanti alla casa dello studente e non puoi non notare le porte dei bagni affacciate sulle rovine, barre di ferro che esco da quello che rimane dei muri; e sulla recinzione che divide il disastro, visi di chi, quel giorno, ha perso tutto, ha perso la vita.
Attraversando i vicoli del paese, sbirci tra le porte aperte e osservi un atrio fantasma, isolato, pieno di macerie, di travi, di ponti.
Ogni casa ha una storia da raccontare, un momento vissuto, un sogno spezzato. Un paese che, indipendentemente da tutto, dalla calamità e dal dolore è ripartito da zero. Riuscendo cosi a far rinascere questa città.
La rinascita la puoi notare camminando sulla via principale, intorno a te costruzioni nuove, con tanti piccoli negozi pronti per la riapertura.
Soprattutto la cosa più bella che puoi notare è quando arrivi in questa enorme piazza ferita, contornata da travi e dall’asfalto rotto sotto i piedi.
Di fronte a te trovi questo splendido locale rinnovato, pieno di giovani lavoratori che danno la speranza di una nuova vita.
Quindi invito tutti voi a passare qualche ora qui, nella speranza che possiate contribuire; anche solo con un caffè alla ripresa di questa magnifica città.
L’Aquila toccherà il vostro cuore, come ha toccato il mio!
Alla prossima amici di viaggio!